Quando accadono tragedie come quella del terremoto che ha colpito Amatrice e Accumoli, occorre avere il pudore di fermarsi e stare in silenzio, se non si è coinvolti nell'emergenza immediata.
Nonostante i social media ci diano la possibilità di parlare e esprimere il nostro pensiero continuamente, non abbiamo l'obbligo di comunicare 24/7.
Mentre credo che ognuno di noi abbia l'obbligo di tenere in moto il cervello, non credo ci sia la necessità che ognuno di noi debba esprimere pubblicamente i propri pensieri di continuo. La sindrome che invece a quanto pare i social stanno contribuendo a diffondere...
Ora è ancora il tempo dell'emergenza e del lutto. Chi ha vissuto un terremoto o una tragedia pubblica dovrebbe saperlo. Ma chi si occupa di scienze sociali e di professioni che hanno a che fare con la società dovrebbe essere altrettanto consapevole: il lutto, il silenzio, la riflessione sono importanti per ricostruire la nostra anima sociale e il nostro senso della comunità.
Ci sarà il tempo per riflettere e dibattere pubblicamente sui temi propri di questo blog nel prossimo futuro.