L’appello del sindaco alla
presentazione del libro sul sisma di Martello e Oppi Toselli ai
cittadini: siate protagonisti anche voi della rinascita della città
da La Nuova Ferrara del 7 luglio 2016
da La Nuova Ferrara del 7 luglio 2016
CENTO. «L'apertura dei
cantieri in centro storico, che siano della Pinacoteca, del municipio o
del teatro, non potrà prescindere dalla partecipazione di chi in quei
luoghi ci abita o lavora. Perché ogni cittadino deve sentirsi
protagonista della rinascita di Cento. In questo modo, il terremoto e la
ricostruzione diventano un'opportunità». Il sindaco Fabrizio Toselli
punta a una ricostruzione post sisma, che sia partecipata. Lo ha
ribadito in Sala Zarri, in occasione della presentazione del libro di
Stefano Martello e Biagio Oppi “Disastri Naturali: una comunicazione
responsabile? Modelli, casi reali e opportunità nella comunicazione di
crisi” (Bononia University Press). Un incontro, con l'autore Biagio
Oppi, affiancato da Massimo Alesii (esperto di comunicazione a L'Aquila)
e da Alessandro Pirani, sul tema della comunicazione in contesti di
crisi ambientali, ma non solo. Partendo dall’interrogativo “Crisi è
Opportunità?” attraverso il tema dello storytelling, il libro vuole
essere una riflessione sulla comunicazione responsabile per riempire un
vuoto nella letteratura sulla gestione di crisi naturale. Una
comunicazione che, in momenti di criticità come terremoto e disastri
naturali, deve contribuire alla ricostruzione del senso di comunità. Un
ruolo che la comunicazione, ha assunto in Emilia incentivando il senso
di comunità, mentre l'Abruzzo si è trasformato in un palcoscenico dove
la drammaturgia ha portato ad una disarticolazione tra individuo e
comunità.
«Un sistema, quella messo in campo dalla Regione e dal suo presidente Vasco Errani, - ha detto Toselli - in collaborazione con i sindaci del cratere, che ha visto poche persone assumersi la responsabilità e prendere decisioni immediate. Ne è emerso un corpo di ordinanze che hanno tracciato la strada per la ricostruzione, che è stata anche spinta all'innovazione, con nuove scuole ad impatto zero o macchinari moderni nelle imprese. Le ordinanze sono perfette? No. Si poteva fare meglio? Sicuramente. Sono stati ricostruiti fienili che prima del sisma avevano un valore molto inferiore. Ma questo è previsto dalle ordinanze. In 4 anni, comunque il modello Emilia ha dato buoni risultati. A Cento ora occorre accelerare, sia sulla parte pubblica che quella privata, per completare il percorso di ricostruzione». Importanti i social, ma per Toselli è stato più importante essere tra la gente: «È stato questo contatto quotidiano con le persone, che ha permesso di mantenere il senso di comunità tra le gente e di allontanare i timori rispetto ad infondate ed allarmanti voci, battute anche da tv nazionali, di scosse imminenti. Da qui, l'importanza di una comunicazione responsabile». Dopo l'esperienza a Sant'Agostino, oggi da sindaco di Cento «sono convinto che occorre pensare ad una città che sia migliore di quella pre sisma, in modo che il terremoto diventi un'opportunità per rivedere e ripensare Cento, sia nell'ambito delle relazioni con gli altri Comuni e con l'intero territorio, sia nel suo tessuto sociale ed economico. Quello della ricostruzione, deve essere un percorso concordato con la Regione e gli altri enti, e condiviso con la cittadinanza». (b.b.)
«Un sistema, quella messo in campo dalla Regione e dal suo presidente Vasco Errani, - ha detto Toselli - in collaborazione con i sindaci del cratere, che ha visto poche persone assumersi la responsabilità e prendere decisioni immediate. Ne è emerso un corpo di ordinanze che hanno tracciato la strada per la ricostruzione, che è stata anche spinta all'innovazione, con nuove scuole ad impatto zero o macchinari moderni nelle imprese. Le ordinanze sono perfette? No. Si poteva fare meglio? Sicuramente. Sono stati ricostruiti fienili che prima del sisma avevano un valore molto inferiore. Ma questo è previsto dalle ordinanze. In 4 anni, comunque il modello Emilia ha dato buoni risultati. A Cento ora occorre accelerare, sia sulla parte pubblica che quella privata, per completare il percorso di ricostruzione». Importanti i social, ma per Toselli è stato più importante essere tra la gente: «È stato questo contatto quotidiano con le persone, che ha permesso di mantenere il senso di comunità tra le gente e di allontanare i timori rispetto ad infondate ed allarmanti voci, battute anche da tv nazionali, di scosse imminenti. Da qui, l'importanza di una comunicazione responsabile». Dopo l'esperienza a Sant'Agostino, oggi da sindaco di Cento «sono convinto che occorre pensare ad una città che sia migliore di quella pre sisma, in modo che il terremoto diventi un'opportunità per rivedere e ripensare Cento, sia nell'ambito delle relazioni con gli altri Comuni e con l'intero territorio, sia nel suo tessuto sociale ed economico. Quello della ricostruzione, deve essere un percorso concordato con la Regione e gli altri enti, e condiviso con la cittadinanza». (b.b.)
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